Alla fine di settembre del 1946 cominciai a lavorare alla tesi per laurearmi in Giurisprudenza.
Il professor Papi mi consigliò di consultare alcuni testi da poco pubblicati negli Stati Uniti e di abbonarmi ad un Periodico, sempre americano, nel quale avrei trovato commenti importanti sul tema che dovevo trattare: “Il riconoscimento del figlio naturale”. L’argomento mi interessava direttamente. […] Nella speranza di procurarmi le pubblicazioni americane visitai tutte le principali librerie di Roma, mi rivolsi anche all’Ambasciata. Non trovai la possibilità di acquistare libri editi in America né, tanto meno, di fare un abbonamento a riviste americane. […]
Mi sentivo importante disponendo di materiale bibliografico che sembrava impossibile poter avere in Italia. Andavo all’Università portando la “mia” Rivista e mi davo delle arie.
Si sparse la voce, fra i miei compagni di Università, che riuscivo ad avere pubblicazioni americane.