Federico Brunello nasce Padova il 16 aprile 1936. La madre è casalinga, mentre il padre lavora nel Consorzio bonifiche presso Latisana, in provincia di Udine, ed è costretto a lunghi periodi lontano da casa.
Terminati i lavori di bonifica il padre trova lavoro ad Alessandria, come contabile presso la Società “Puricelli Strade e Cave”, e porta la famiglia con sé nella città piemontese. Vi restano solo pochi mesi: dopo poco si trasferiscono dapprima a Torino, quindi a Maggianico, nell’hinterland di Lecco. La memoria dei primi anni vissuti a Maggianico è confusa, ma Brunello ricorda nitidamente le difficoltà sperimentate dalla famiglia nell’integrarsi nel piccolo borgo lombardo.
Quelli della Seconda guerra mondiale sono anni segnati dalla fame: se il padre ora gode di una paga discreta, è il cibo stesso a scarseggiare. Per mangiare abbastanza o eri ricco o contadino, Brunello scrive nella sua autobiografia. Le cose cambiano solo con la fine della guerra e l’arrivo degli aiuti del Piano Marshall: frutta secca, scatolette di latte condensato e polvere di uova che permettono finalmente alla popolazione di nutrirsi a sufficienza
I primi ricordi della vita politica di Federico Brunello risalgono alle elezioni del ’48: i manifesti elettorali tappezzano ogni edificio della città, in particolare uno grande con su scritto Nel segreto della cabina Dio ti vede, Stalin no. La Chiesa, coerentemente, si adopera per evitare la vittoria del Fronte Popolare.
Nel 1950 si iscrive alle scuole superiori, all’Istituto Tecnico Commerciale “Parini” di Lecco. Più che verso lo studio, però, i suoi interessi sono ormai rivolti alla politica e alla lettura dei quotidiani. Nel 1956 consegue il diploma e dopo il servizio militare prestato ad Albenga, un lungo periodo passato a perdere tempo, si iscrive al PSI e trova lavoro a Sesto San Giovanni, come impiegato presso la Polenghi. In breve tempo diventa responsabile del movimento giovanile del partito (MGS), lavorando a stretto contatto con il futuro segretario Bettino Craxi. Nel 1962 si sposa con una compagna di partito: nascono un figlio e una figlia. L’attività politica, assieme a quella sindacale presso l’azienda in cui lavora, segnano tutta la sua vita fino al 1994, anno in cui va in pensione.
Nel 2000, ispirato dal concorso LiberEtà, scrive un’autobiografia che consegna l’anno seguente all’Archivio Diaristico Nazionale.