Del periodo in cui rimasi a lavorare all’Agit-Prop ricordo in particolare l’impegno profuso in occasione della morte di Stalin avvenuta nel marzo 1953, che suscitò tanta emozione in noi comunisti e fu motivo del cordoglio degli esponenti degli altri partiti antifascisti.
Sulle nostre sedi comparvero le bandiere rosse abbrunate ed in numerose sezioni si tennero commemorazioni. Noi dell’Agit-Prop allestimmo nell’atrio dell’Università Popolare, sotto il Portico di via dei Musei, nel centro di Bologna, una Camera Ardente simbolica con un grande ritratto di Stalin listato a lutto contornato da drappi e fiori rossi con accanto un tavolo su cui c’era un grosso Album sul quale apporre frasi di condoglianza e firme. Firmarono anche molti non comunisti poiché si trattava di un uomo al quale si riconosceva il merito d’aver contribuito in maniera decisiva alla sconfitta del nazifascismo. Inviammo poi il grosso Album all’Ambasciata dell’Unione Sovietica a Roma quale testimonianza dell’affetto del popolo bolognese per il grande Stalin. Ai piedi del Catafalco si ammucchiarono molte corone e molti mazzi di garofani rossi recati da singoli cittadini e da varie organizzazioni. Della delegazione del PCI presente ai funerali di Stalin a Mosca fece parte con Palmiro Togliatti e Giorgio Amendola anche il sindaco Giuseppe Dozza. In rappresentanza del PSI vi era Pietro Nenni. Insieme ascoltarono sulla Piazza Rossa i discorsi di congedo da Stalin pronunciati da Malenkov, Molotov e Beria.
La commemorazione ufficiale in Comitato Federale e poi in apertura del Congresso della Federazione comunista fu tenuta al ritorno da Mosca da Giuseppe Dozza. Il discorso commemorativo nel Consiglio Comunale di Bologna fu pronunciato da Enrico Bonazzi segretario della Federazione Comunista, che disse tra l’altro: “Si è spenta nel mondo una grande luce. La vita di un gigante del pensiero e dell’azione umana è cessata. Il nome di quest’uomo è Giuseppe Stalin. Un’epoca storica, quella attuale della trasformazione socialista della società umana porta il suo nome. Un uomo delta statura di Stalin, prima di appartenere ad un partito, appartiene all’intera umanità.” L’ho detratto dal resoconto pubblicato su “La Lotta”, il settimanale della Federazione Comunista Bolognese. Per noi dell’Agit-Prop il dolore per la morte del grande Stalin, discepolo e continuatore dell’Opera di Lenin fu sincero e profondo. ma non poté durare a lungo.