Nasce a Brescia il 13 gennaio 1902 in una famiglia di cultura tradizionalista di origini biellesi; il padre è un medico così come il fratello Aurelio, fondatore della medicina nucleare in Italia.
Nel 1932 si laurea in Lettere a Torino, insegna per qualche anno nelle scuole superiori e nel 1934 consegue la laurea in Filosofia, diventando subito dopo assistente volontaria del professor Federico Kiesow, nell’Istituto di Psicologia sperimentale. Nel 1939 riceve l’incarico ufficiale per l’insegnamento e si dedica allo studio della Psicologia del lavoro, in collaborazione con il professor Alessandro Gatti. Un settore di studio che l’appassiona e le consente di ottenere la direzione del Servizio di orientamento professionale nel Regio Istituto Professionale cittadino; alla morte del professor Gatti, gli subentra alla direzione dell’Archivio italiano di psicologia generale e del lavoro. Negli anni Cinquanta completa la sua formazione a Ginevra e a Berlino.
Dal 1957 al 1963 insegna a Cagliari, dove è titolare della cattedra di Psicologia presso la facoltà di Magistero e successivamente preside della stessa; in questi anni Nereide Rudas, l’intellettuale e futura fondatrice della prima clinica psichiatrica italiana, è una sua allieva e assistente. Gli anni trascorsi in Sardegna sono fondamentali per la sua biografia. Si iscrive al Pci e milita nell’associazionismo femminile, affiancando all’impegno accademico un’intensa attività politica e sociale, culminata nella prima elezione alla Camera, nel 1963 e nella conferma del seggio alle elezioni politiche del 1968.
Nel 1964 ritorna a Torino, dove ha ottenuto la cattedra di Psicologia sperimentale nella facoltà di Magistero e fonda l’Istituto di Psicologia sperimentale e sociale. Nel suo percorso di rinnovamento della psicologia italiana, sul finire degli anni Sessanta è promotrice della Scuola di specializzazione in Psicologia e fondatrice della Scuola magistrale ortofrenica. Un impegno professionale al quale affianca ancora quello politico. Nel 1964 è eletta consigliera comunale, una carica che vedrà rinnovata nel 1970 e prosegue la militanza nell’associazionismo femminile sia nel territorio che nelle istituzioni: dopo aver ricoperto la carica di presidente dell’Udi torinese, nel 1976, alla scadenza del mandato, fa parte della Consulta femminile regionale del Piemonte. Negli stessi anni è nel gruppo promotore del Circolo dei sardi di Torino, del quale è eletta presidente, a dimostrazione del rapporto intenso instaurato con la Sardegna.
Muore a Torino il 29 marzo 2001.